domenica 4 marzo 2012

Fermi tutti, questa è una rapina!!! Il Settimello perde 2 - 1 contro La Cella, ma un clamoroso rigore non assegnato alle nero-verdi grida vendetta...

Nel "post della vigilia" pubblicato ieri sul blog, abbiamo menzionato meteforicamente una pellicola poliziesca (Serpico) per riuscire a far venire bene il gioco di parole con il nome della squadra avversaria alle nero-verdi (La Cella). Ma mai ci saremmo immaginati che tale metafora risultasse più calzante. Infatti la gara (soprattutto nella ripresa), sembra uscita da uno dei tanti film polizieschi di fine anni '70, pellicole come "Milano calibro 9" oppure "Roma violenta", con Tomas Milian e Luc Merenda, dove botte e rapine tenevano i telespettatori incollati davanti al televisore. Per le botte ci riferiamo ai colpi duri come le selle dei cosacchi che entrambe le squadre si sono scambiati per buona parte del match, per la "rapina" ci riferiamo al clamoroso rigore non concesso al Settimello sul risultato di 2 - 1 in favore della squadra pisana, dove Accardi viene vistosamente spintonata in area, ma per il direttore di gara (piazzato egregiamente tra l'altro) non ci sono gli estremi per un penalty, anzi, punisce la punta nero-verde per fallo in attacco, che in sincera onestà, ci sentiamo di poter dire che ha visto solo lui...
Tentando di essere il più pacati ed imparziali possibile, passiamo alla cronaca dell'incontro.
Nei primi minuti di gara assistiamo ad un predominio a centrocampo delle pisane, che con la loro fisicità creano dei problemi alle nero-verdi, e già dopo 9 minuti passano in vantaggio, sugli sviluppi di un corner ben calciato, la n°4 svetta più in alto di tutte, e con una precisa spizzata di testa buca Matilde Mancin sulla sua destra. Ma il Settimello non si perde d'animo, e dopo soli 3 minuti va vicinissimo al pari, Lippi serve molto bene Poggesi sull'out di destra, quest'ultima salta la sua diretta avversaria con un dribbling vellutato e mette al centro, Accardi manca l'impatto di testa, la palla giunge a Mangionello che impatta la sfera di collo pieno, ma la sua sassata si stampa sulla traversa, per la disperazione di tutta la panchina nero-verde. La partita non vive particolari sussulti, La Cella fa molto possesso palla a centrocampo, e il Settimello non riesce ad uscire dalla propria trequarti, le pisane si rendono pericolose con qualche azione corale, ma i loro tiri non hanno fortuna. Al 26' la scatenata n°4 si scrolla di dosso la marcatura della difesa nero-verde e calcia verso la porta, ma Matilde Mancin smanaccia quel tanto che basta per far carambolare la palla sulla traversa. Al 41' il Settimello ha una ghiotta opportunità per pareggiare, Sacchi s'invola in solitaria verso la porta, ma al momento di calciare viene tradita da una zolla del campo (di patate), ed il suo tiro diventa un semplice passaggio all'estremo difensore pisano. Dopo l'occasione sfumata, sul capovolgimento di fronte, la n°8 salta in velocità Bertocci e si presenta davanti a Matilde Mancin, ma la sua conclusione viene respinta di piede con un intervento di puro istinto dalla numero 1 nero-verde. Il primo tempo si chiude quà. L'avvio di ripresa è traumatico per la squadra guidata da Iaccarino, le pisane ricominciano ad orchestrare bene il pallone a centrocampo, e dopo 6 minuti raddoppiano, la n°10, dopo un rimpallo, si trova in buona posizione per calciare, Matilde Mancin tenta di coprirle lo specchio della porta, ma la sopracitata 10 con un preciso "lob", scavalca l'estremo difensore nero-verde, e spedisce il pallone in fondo al sacco. Da quel momento in poi il Settimello tira fuori la testa da sotto la sabbia, e spinte più dal cuore che dalla ragione, cominciano ad imbastire qualche interessante trama offensiva, e al 55' accorciano le distanze, sugli sviluppi di un calcio di punizione dal cerchio di centrocampo, Rigacci mette una palla tesa al centro, la difesa pisana si apre come le acque del Mar Rosso al passaggio di Mosè, e Sacchi si trova davanti a se un' autostada deserta verso la porta, la conclusione della numero 10 nero-verde è secca e precisa, che s'insacca sotto la traversa alla destra del portiere. Dopo il gol della speranza, il Settimello si butta alla carica a testa bassa, e prende il controllo del centrocampo, le pisane cominciano a temere in una clamorosa "remuntada. Al 65' il Settimello va vicino al pari, Aliaj sugli sviluppi di un corner mette la palla al centro, la sfera prende una traiettoria stranissima, che il portiere pisano devìa in qualche modo sulla traversa. Quando mancano 15 minuti al termine La Cella ha l'opportunità di triplicare le marcature, la n°4 parte come un treno verso la porta, la sua conclusione insidiosissima viene sventata da un intervento prodigioso di Matilde Mancin che smanaccia in corner un pallone destinato all'incrocio dei pali. 5 minuti dopo succede il "patatrac", Accardi, servita magistralmente  in area da Lucrezia Mancin, passa in mezzo a due avversarie, quest'ultime la stringono nella morsa, e con due poderose spallate la stendono a centro area. Rigore!... Invece no! L'arbitro incomprensibilmente non solo non fischia la massima punizione, ma addirittura sanziona  il fallo in attacco di Accardi. La panchina nero-verde insorge, mister Iaccarino su tutte le furie, richiede a gran voce il penalty, ma il direttore di gara non ha dubbi. Da quel momento in poi la partita diventa quasi una lotta greco-romana, e si vedono colpi duri da ambo le parti. All'85' si accende una rissa in campo, Croce servita a limite area viene falciata con un pericoloso intervento a "forbice" da tergo dalla n°3, ma anche in questo caso per l'arbitro è tutto regolare. La punta nero-verde (frustrata anche da altri interventi duri subiti in precedenza, non sanzionati dal direttore di gara), perde il lume della ragione, e reagisce violentemente contro la n°3, piazzandole qualche calcio degno del miglior Bruce Lee sulla schiena, in campo scoppia una baraonda infernale, Croce ne ha per tutte (chiedere al portiere ed alla n°4 de La Cella per avere conferme), e l'arbitro decide di espellerla dal rettangolo di gioco. Con questa rissa da saloon del Far West si chiude la partita. Il Settimello esce sconfitto e schiumante di rabbia per le discutibili decisioni arbitrali, ma anche con il rimpianto di aver cominciato a giocare col coltello tra i denti forse troppo tardi. Come ripetuto dopo la partita contro i Bagni di Lucca, anche in questo caso, non c'è tempo di rimuginare sugli errori arbitrali, bisogna inghiottire l'amarissimo boccone e guardare avanti, perchè la prossima sfida è da brividi, dove il Settimello settimana prossima ospiterà la temibilissima formazione del Ponte a Greve, capolista in Campionato, e molto forte in tutti i reparti. La partita è quasi proibitiva, ma è nelle grandi occasioni che il Settimello deve tirar fuori i famosi "Eye Of The Tiger" come cantavano i Survivor anni orsono...

La Cella - Settimello 2-1

Marcatore:
Sacchi al 55'.

Settimello: (4-4-2) M. Mancin; Ditta, Rigacci, Bertocci, Pagli (dal 45' Croce); Sacchi, G. Poggesi, Lippi, Mangionello (dal 37' L. Mancin); Accardi, Aliaj. All. Iaccarino

VALUTAZIONI

M. MANCIN: Toglie spesso le "castagne dal fuoco" alle sue compagne con interventi belli e decisivi, puntuale e sicura nelle uscite basse. Sui gol subiti è esente da colpe. MOLLEGGIANTE

DITTA: Combatte con vigore quando le avversarie avanzano pericolosamente verso la porta. GRINTOSA

RIGACCI: Una lottatrice nata, contrasta le avversarie con grande potenza ed estrema precisione. Con il suo calcio di punizione calciato in area, propizia il "gol della speranza" nero-verde. Esaltante in alcuni interventi difensivi, uno su tutti verso metà primo tempo, dopo aver "lisciato" la palla, con un gran colpo di reni si rialza e toglie la sfera dai piedi all'avversaria già pronta a battere a rete. CUORE DI DRAGO

BERTOCCI: Soffre la velocità della n°4 e della n°8, tenta di arginarle con il suo fisico possente, ma essendo anche quest'ultime potenti fisicamente, fermarle è un'impresa assai ardua. SCONTRO TRA TITANI

PAGLI: Ad inizio primo tempo viene schierata come terzino sinistro, ma soffre molto le travolgenti folate della n°4, in seguito Iaccarino la schiera a centrocampo, (scalando Giulia Poggesi sulla linea difensiva), e la sua prestazione migliora, lottando anch'essa con le unghie per conquistare palloni. JOLLY

SACCHI: Nel primo tempo si dimostra volenterosa, chiede e riceve molti palloni, ma le sue avanzate vengono frenate dalla arcigna difesa avversaria, meglio nella ripresa, dove ha il merito di riaprire la partita realizzando un bel gol. CORRENTE ALTERNATA

POGGESI: La n°4 è un cliente ostico per chiunque, ma Giulia Poggesi la argina bene, bloccando diverse volte sul nascere le sue temibili avanzate. STOICA

LIPPI: Nella prima frazione viene presa nel mezzo dall'infinito "torello" a centrocampo delle pisane, lei pressa molto correndo instancabilmente dietro al pallone, ma l'abilità delle pisane nel giostrare la palla, fanno sì che il suo pressing vada diverse volte a vuoto. Nel secondo tempo, quando il Settimello attacca "all'arma bianca", si rende protagonista di buone chiusure in interdizione, e di precise aperture per le compagne. MARATONETA

MANGIONELLO: La traversa che colpisce al 12° del primo tempo sta ancora tremando... Paradossalmente l'unica "pecca" che ha riguardo a quel tiro, è che ha colpito la palla "troppo bene", forse se l'avesse colpita di mezzo esterno la palla si sarebbe insaccata... Ma lo sappiamo, con i "se" e con i "ma" non si risolve niente, resta il fatto che la sua gran bordata di collo pieno meritava assolutamente maggior fortuna, peccato, sarà per la prossima... SFORTUNATA

ACCARDI: Si guadagna un rigore nettissimo, solare, (visibile anche da Marte), ma solo l'arbitro non vede... Oltre al sopracitato rigore, viene malmenata dalle avversarie, sembra quasi che abbia un immaginario "mirino" stampato addosso. A fine gara è comprensibilmente frastornata dai tanti colpi subiti. BASTONATA

ALIAJ: Le avversarie si rendono conto fin da subito che lei può essere una "mina vagante", infatti ogni volta che entra in possesso della sfera, viene subito circondata da tre avversarie, che non le consentono di sprigionare la sua devastante corsa palla al piede. Pecca un po' di egoismo in alcune circostanze. ACCERCHIATA

L. MANCIN: Il suo ingresso in campo regala più fantasia al centrocampo nero-verde, diligente e battagliera in interdizione, precisa negli appoggi. Suo il bell'assist che propizia il netto rigore (non dato) per fallo su Accardi. GEOMETRICA

CROCE: Le sue condizioni fisiche non sono ottimali, infatti Iaccarino la butta nella mischia ad inizio ripresa per dare più profondità e mordente all'attacco. Come Accardi, anche lei subisce molti colpi duri, e dopo uno di questi, perde completamente la pazienza, e riduce in frammenti la schiena della sua malcapitata rivale a suon di calcioni. Tutte le avversarie se la prendono con lei per la sua reazione, tra le più "accese" c'è la n°4, che si ritrova due bei graffi sul collo. L'arbitro dopo questa rissa la espelle, e verosimilmente le giornate di sualifica possono essere più di due... CATWOMAN

All. IACCARINO: Per questa gara abbandona il suo "mazzarriano" 3-4-3, e schera la squadra in campo con un più coperto 4-4-2, la squadra soffre un po' la prestanza fisica ed il giro palla a centrocampo de La Cella. Crede nella "remuntada" anche quando il punteggio recita il 2 - 0 della squadra locale, e gli inserimenti di Lucrezia Mancin e Croce, danno un po' più di "pepe" alla manovra. S'imbufalisce (come dargli torto) con l'arbitro per il clamoroso rigore non assegnato ad una manciata di minuti dalla fine. IRACONDO

ARBITRAGGIO: Da la sensazione di non avere in pugno il match anche quando le fasi di gioco sono sostanzialmente tranquille, e sorvola su molti contatti a nostro avviso duri. Ma la perla della giornata è il non aver assegnato un rigore al Settimello grosso come l'Empire State Building, Accardi sola in area, viene atterrata con due poderose spallate, ma per il Mister Magoo degli anni 2000 non c'è niente, anzi, è la stessa Accardi a commettere fallo. Era la prima volta che dirigeva una partita di calcio femminile, ma se deve arbitrare così, ci auguriamo che sia anche l'ultima... PROSCIUTTO SUGLI OCCHI

Daniele Cardinale


Nessun commento:

Posta un commento